A distanza di quattro anni dal debut album “Da quando non ci sei” – contenente il singolo finalista al Premio Lunezia 2019 “Le tue parole” -, il brillante cantautore e musicista torinese Gianpaolo Pace, torna in radio e nei digital store con “Esclusi i presenti” (PaKo Music Records/Believe Digital), il suo nuovo progetto full length che ne evidenzia l’attitude trasversale, rappresentando il perfetto connubio tra pop, rock, jazz, reggae, folk ed elettronica.
Anticipato dall’omonimo singolo rilasciato lo scorso Giugno, il disco, dal titolo volutamente provocatorio, è un viaggio di 11 tappe ad ognuna delle quali corrispondono intense e penetranti riflessioni sulla società contemporanea; una profonda analisi sul moderno e sempre più rovinoso decadimento dei comportamenti umani. Uno spaccato sincero, capace di sviscerare, dietro ritmi catchy, riff di chitarra e suggestivi dipinti cuore e voce, un individualismo sempre più marcato, senza alcuna pretesa di autoesclusione da parte dell’artista.
Dal tradimento esaminato in “Mentre tu non mi amavi” e “Mi hanno detto che” all’incapacità di essere grati per il dono della vita espressa in “Amnesia”, passando per la pungete e vibrante critica nei confronti delle convenzioni e delle convinzioni limitanti promulgate dalla società descritta nella title track e ne “L’era dell’acquario”, nel disco trova spazio anche un cantautorato più malinconico e sentimentale, che ritroviamo emergere, con classe e piacere, nella ballad “L’unica cosa che conta”, corroborata dai nostalgici ricordi di un amore che fu.
Ogni brano è un racconto, un frammento di vita vissuta dallo stesso Gianpaolo, in grado di miscelarsi e fondersi da una prospettiva distaccata, il solo modo per poter metabolizzare, accettare e migliore ciò che siamo stati in favore di ciò e chi aspiriamo diventare.
Con un’incredibile abilità narrativa, l’artista accompagna l’ascoltatore in un percorso introspettivo che lo costringe a guardarsi dentro senza maschere, auspicando il ritorno di una consuetudine meno elitaria ed individualista, volta a pensieri, ma soprattutto ad azioni, inclusive e solidali.
«Dopo aver trattato tematiche riguardanti prevalentemente l’amore nel mio disco precedente – dichiara Pace -, ho deciso di iniziare a guardami dentro e intorno, cercando di comprende il più possibile cosa mi piace e cosa no del mio mondo e di quello che mi circonda. È stato un esperimento complesso ma molto utile al fine di capire più gli altri, ma soprattutto me stesso».
Prodotto da Roberto “Grafio” Ibba, con mix a cura di Fabio Morese e master di Simone Squillario (già per Salmo, Negrita, Africa Unite, Casino Royale, Willie Peyote, Sunsonica, Linea 77, Levante, Giuliano Palma e molti altri), “Esclusi i presenti”, è impreziosito da numerosi riferimenti tratti dalla pop culture (“Naomi Campbell”, “L’uomo col pennarello”, “Amnesia”), senza però dimenticare la natura eclettica ed intergeneris del suo autore, che ha saputo spaziare, con assoluta maestria ed eleganza, dal rock di “Mi hanno detto che” al jazz di “La mia felicità”, passando per il reggae di “Vedo doppio” ed il folk di “I suoni dell’estate”.
Un disco completo, che nella trasversalità delle tematiche trattate e dei generi sfiorati, trova la sua compiutezza nell’accezione riflessiva e catartica di chi lo ascolta, dimostrando come, ai giorni nostri, il miglior modo per essere anticonvenzionali, sia un ritorno al passato con una visione più inclusiva e meno ghettizzante del futuro.
A seguire, la tracklist dell’album.
“Esclusi i presenti” – Tracklist:
- Mentre tu non mi amavi
- Esclusi i presenti
- Amnesia
- La mia felicità
- I suoni dell’estate
- L’unica cosa che conta
- L’uomo col pennarello
- Naomi Campbell
- L’era dell’acquario
- Vedo doppio
- Mi hanno detto che