Guardando i notiziari in questi giorni le immagini che osserviamo riguardano principalmente due conflitti militari: quello che si protrae da più di un anno e mezzo in Ucraina e quello sostanzialmente mai placato in Israele che sta assumendo proprio in queste ore aspetti drammatici. In questo momento nel mondo sono 59 le guerre in corso e soltanto nel 2022 le vittime sono state 230.000.
L’arte in generale e la musica in particolare si sono sempre espresse a sfavore dei conflitti armati perché sono la manifestazione concreta della bramosia di potere dell’uomo che giustifica la guerra in nome di una presunta esportazione della democrazia, nascondendo alle masse i suoi interessi economici e la necessità di estendere la propria egemonia nel mondo. Soldi, religione e tecnologia sono il vero motore dei conflitti armati che separano i popoli mettendoli gli uni contro gli altri.
Le parole che hanno aperto questo articolo sono l’argomento attorno a cui ruota l’ultimo singolo di Mirko Colombari intitolato Citizens Of The War. In questo intenso brano rock il cantautore italiano si esprime contro il concetto stesso di guerra stigmatizzandone l’inutilità e l’inefficacia come mezzo di risoluzione dei problemi del mondo. Il brano Citizens Of The War è stato arrangiato da Gianni Errera di Oneemusic Studio di Roma e distribuito dall’etichetta italiana Artisti Online di Marco Gatti con cui l’artista collabora da diversi anni.
Il brano inizia deflagrando come una bomba, aprendosi un varco nel silenzio con una vigorosa ritmica di chitarra acustica che si fa strada fieramente mentre Mirko inizia la sua narrazione. La melodia della voce è vibrante e il suo timbro si presenta roco e serioso.
Mentre ascoltiamo le strofe l’armonia del brano si espande ed i toni crescono di intensità portandoci ad un bridge che ci carica di elettrica aspettativa. Il ritornello, decisamente orecchiabile, ma sobrio e solenne nel suo messaggio, anticipa l’entrata al completo della band che avviene nella seconda strofa.
Tutto il testo è musicato in modo molto melodico, in particolare nell’inciso, la cui melodia risulta quasi classicheggiante.
Il sound del pezzo, che si ispira ad artisti come Bruce Springsteen e Tom Waits, e ai più moderni Nickelback e Lenny Kravitz, è massiccio e duro come l’argomento trattato nel testo. Il pezzo è praticamente perfetto sotto ogni aspetto, dalla scrittura alla produzione che risulta chiara e cristallina. I suoni sono grossi e definiti e l’inserimento delle tastiere aggiunge una profondità assolutamente contemporanea che fa risultare la traccia fresca e brillante.
La seconda metà della canzone è caratterizzata dall’intensità del suono delle chitarre, sia in sede di accompagnamento che per quello che riguarda gli assoli. La batteria sostiene il tiro del pezzo battendo i suoi colpi con forza come a richiamare l’attenzione dell’ascoltatore alle parole del testo.
Il brano finisce sulla coda dei suoni lasciati sfumare come la polvere che si dissolve lentamente dopo un’esplosione.
Nel 2022 Citizen of the War è stato selezionato per le fasi finali di Sanremo Rock; una ulteriore conferma per un artista che da diversi anni offre contenuti di qualità.
Consigliato a tutti gli amanti del rock.