La santità può essere associata alla gioia, alla musica e all’allegria? Assolutamente sì, soprattutto se consideriamo che Dio è amore, che corrisponde alla felicità . E così Edoardo Tincani, insieme al compositore Fausto Bizzarri, ha dedicato una canzone intitolata ad Artemide Zatti, canonizzato da papa Francesco nel 2022. Magari Zatti non è famoso come altri santi, ma questo non intacca minimamente la sua straordinaria vita dedicata ai più bisognosi.
Ma chi era Artemide Zatti? Cosa ha fatto per guadagnarsi la santità ? Come raccontato da Tincani nella canzone era un infermiere salesiano, ma laico, tant’è il titolo della canzone è “Il signor Zatti”. L’infermiere nacque a Boretto, in provincia di Reggio Emilia, nel lontano 12 ottobre del 1880, da una famiglia di agricoltori.
I tempi però erano duri e così la famiglia Zatti decise di emigrare in Argentina in cerca di fortuna, stabilendosi a Bahia Blanca. Proprio qui Artemide cominciò a frequentare la parrocchia dei Salesiani e conobbe il parroco don Carlo Cavalli, di cui divenne uno stretto e fidato collaboratore. Il ragazzo aveva il compito di curare un giovane sacerdote, che però morì nel 1902 per tubercolosi.
Poco dopo, nel giorno in cui Artemide doveva ricevere l’abito clericale, anche lui contrasse la tubercolosi. Don Cavalli, che era molto affezionato al ragazzo, lo indirizzò all’ospedale missionario di Viedma diretto da don Evarisio Garrone. Insieme a lui Artemide chiese l’intercessione di Maria Ausiliatrice per guarire, promettendo in cambio che avrebbe dedicato tutta la sua vita alla cura degli ammalati.
Zatti guarì davvero dalla tubercolosi e, memore della promessa fatta, si dedicò realmente per tutta la sua vita alla cura degli ammalati, pur restando laico. La gente del posto lo apprezzò per le sue doti umane, ma anche per le ottime capacità mediche. Era infatti un bravo farmacista e in seguito conseguì anche il diploma di infermiere. Artemide morì il 15 marzo 1951, consapevole di aver vissuto una vita piena d’amore e interamente dedicata ai malati e ai bisognosi, proprio come aveva promesso a Maria Ausiliatrice. Artemide era il coadiutore salesiano che don Bosco aveva sempre sognato e il suo corpo riposa oggi nella cappella dei Salesiani a Viedma.
L’intera biografia del signor Zatti, o se preferite di sant’Artemide Zatti, è raccontata per filo e per segno dalle parole scritte e cantate da Edoardo Tincani. La musica è stata affidata a Fausto Bizzarri, sulla quale l’arrangiatore Marco Gatti si è divertito a costruire un sound festoso e allegro, ispirato alle atmosfere sudamericane in linea con il personaggio di cui si parla che visse gran parte della sua vita proprio in Argentina.
Molto apprezzabile l’interpretazione di Edoardo Tincani che, pur dando quel tocco di verve e di colore alla canzone, mantiene comunque un tono solenne e popolare al tempo stesso. Popolare è proprio la parola giusta, poiché il signor Zatti fu molto amato dal popolo per la sua umiltà e gentilezza. Con questa canzone Edoardo Tincani ha voluto ricordare che spesso i santi, proprio come il signor Zatti, vengono decretati dall’amore della gente che hanno servito, ancor prima che dal Dicastero Vaticano.
IN COPERTINA: immagine pubblicata da Artisti Online per gentile concessione dell’autore Juan Manuel Jaimes Roy, ex-allievo salesiano di Córdoba (Argentina).