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Roby Margherita ci racconta la sua “Energia”

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Ciao Roby! In questo freddo inverno hai voluto scaldarci con il funky del tuo nuovo singolo Energia. Da dove è arrivata l’idea di portare la voglia di ballare sfidando la neve e il gelo?

Ciao e grazie per aver accolto la mia ENERGIA. Mi presento come un cantautore energico che ama la passione per il suo lavoro così come ama far star bene le persone con la propria musica. Per me la discomusic non ha stagione perché è il genere che maggiormente mi ha influenzato e quando c’è un certo tipo di ritmo che incalza e una melodia che vibra dentro vuol dire che è giunto il momento di trasmetterla, quando e dove non importa.

In una scena musicale dominata dal pop e dalla trap arriva l’energia del mondo funky. Una scelta coraggiosa che dimostra la tua natura piena di voglia di vivere. Credi che sia l’inizio di un ritorno della musica pop funky?

A me non interessa far la guerra con nessuno. Di certo sarei felice se l’arte tornasse in primo piano e si parlasse meno di gossip e più di musica. Sono un grande sognatore e confido che la musica disco come la musica pop rnb ben fatta abbia ancora tanto da dire. Poi se trasmetto allegria e faccio godere con la mia musica anche solo poche migliaia di persone, per me sarà ugualmente una grande soddisfazione.

Ovviamente la discofunk è stato un decennio partito da una rivoluzione e un determinato periodo storico ma anche uno sviluppo musicale. mi piacerebbe che i ragazzi non assorbissero più la musica in modo passivo ma iniziassero a prendere coscienza di quanto un brano sia vero e quando un brano è imposto. Io sono un artista indipendente che ha scelto di fare musica con la libertà di esprimere e suonare ciò che amo

Questo genere musicale è stato il primo passo per farti avvicinare al mondo della musica. Come ti sei sentito nel tornare in questo genere musicale?

Nonostante la mia carriera sia nata mel 2000 col pop/rock che è stato il genere che correva a mille durante la mia adolescenza ascoltando Queen, R. Williams, Cremonini, Backstreet Boys, Oasis, il blues , il funk/soul, e la disco sono stati i generi in cui la mia vocalità si è riconosciuta per liberare al meglio la mia passione e grinta, sviluppando la mia autenticità nel canto in petto o in falsetto e nel sound.

Mi son creato uno stile che ha consentito di sentire visceralmente il flusso energetico tra me e il pubblico. Precisamente dal 2007 ho iniziato a cantare e suonare la disco 70’ sia con le cover delle icone del genere (Bee Gees, Sylvester, Chic, Kool & the Gang, Earth Wind & Fire, Village People, Kc, Boney M, Jackson 5, Boney M, Donna Summer, ecc..) sia con cover di artisti moderni (Mika, Scissor Sisters)sia con i miei brani in lingua inglese.

La cosa in comune tra tutti questi artisti di vario genere è che ha assicurato una continuità di sviluppo e di formazione è stato il carisma e le abilità di cantanti e di perfomer di questi artisti. È arrivato adesso il momento in cui ho sentito il bisogno di accendere questo genere anche nella lingua italiana l’emozione del brano cadenzandolo con gli accenti propri del funk ed eccomi qui con ENERGIA.

La canzone Energia rappresenta tutta la voglia di vivere che da sempre caratterizza la tua vita. Cosa consigli alle persone per tornare ad essere felici anche se siamo circondati da guerre e notizie sconfortanti?

Sia il nuovo brano ENERGIA che il mio nuovo libro ENERGIA vanno nella direzione della ricerca del vivere per quello che si fa ma anche del guadagnarsi la vita che non è avere le cose a portata di mano o di click ma può essere anche il sudore per finire un arrangiamento e creare una dinamica musicalmente parlando o a livello umano la mia storia di vita e il combattere delle malattie possano essere da esempio per chiunque avesse delle difficoltà, perché amare la vita è la cosa più importante.

Credi che il pubblico attuale sia ancora attratto dal genere funky e dal mondo delle discoteche?

Secondo me lo spirito e la cultura, l’energia pura dei 70s mancano a questo mondo e in primis le discoteche avrebbero un clima di spensieratezza più genuino dove si tornerebbe a brillare con le note della vera musica suonata e cantata unendo sia freschezza che u po’di classe. Due alimenti di cui non solo la discomusic si nutre, ma anche la vera musica.

Quindi credo che a livello culturale la discomusic porterebbe a far rifiorire l’attuale mondo delle discoteche grazie all’energia di cantare, suonare, ascoltare, di amare e di ballare con il sorriso e non con l’eccesso volgare che è si è diffuso negli ultimi anni.

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