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La recensione di Noisy Ass Makes You Smile: ENZØ tra provocazione e genialità

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Con Noisy Ass Makes You Smile, gli ENZØ consegnano un debutto potente e disarmante. Un album che rifiuta ogni pretesa di perfezione, trasformando l’ironia e il disincanto in un’arma sonora devastante.

Wah apre il disco con una violenza che non lascia scampo: il basso martella senza pietà, la batteria sembra una marcia di guerra e la voce si fa manifesto di un’urgenza esistenziale. Gimme A Reason è un urlo disperato mascherato da canzone; il ritmo incalzante ti trascina in una spirale che alterna aggressività e momenti quasi malinconici.

Con Should Be Better, la band ridicolizza ogni aspettativa sociale con un groove distorto e ripetitivo, mentre Pazzi Smith si spinge oltre, con un ritmo che sembra spezzarsi e ricomporsi in un caos controllato. Scauri, al contrario, è ipnotica e ossessiva, un esperimento che si muove tra minimalismo e provocazione sonora.

The Ballad Of Enzo sorprende per la sua struttura più aperta, quasi melodica, ma non si fa ingannare: è una riflessione sulla futilità delle certezze, con testi che ti costringono a guardare negli occhi il vuoto. Les Good To Sail In A Pool Of Clay è una celebrazione del caos puro, con suoni sporchi e improvvisi cambi di ritmo che spiazzano l’ascoltatore.

Nella seconda metà del disco, Walkin’ The Streets si distingue per il suo mix di dolcezza e disillusione, come un lento ballo sotto una pioggia di detriti. Fuck Off, I’m Done! è un’esplosione di rabbia pura, un grido liberatorio che lascia spazio a Pigface, brutale nella sua onestà. Grave esplora territori più cupi e introspettivi, preparandoci al finale: Everything Is Better Than God. Quest’ultimo brano chiude con un groove quasi festoso, un canto di addio alle illusioni che ti lascia con un sorriso amaro e il desiderio di riascoltare tutto da capo.

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La recensione di Noisy Ass Makes You Smile: ENZØ tra provocazione e genialità

Immagina un asino spaziale, figlio di un signore della guerra alieno e di un’asina del Taburno, che passa la sua vita a raccogliere storie di miseria e nichilismo. Poi, buttato giù da anni di insulti cosmici e scherni terrestri, decide di ispirare la creazione di una band. Ecco come nascono gli Enzø nel 2020, una creatura a metà tra un esperimento mal riuscito e un atto di resistenza sonora.

L’asino pazzo sceglie per la band due amici, Romano Monero e Danilo “Damage” Peccerella, che avevano deciso già da tempo di affogare le loro speranze nel rumore. Con un basso così distorto che sembra un cantiere con una crisi esistenziale e una batteria che picchia come se volesse spaccare il pianeta a metà, gli Enzø si dedicano a produrre quella che si ostinano a chiamare “musica”. La loro missione? Quella di farti rivalutare l’idea della fine del mondo come un’opzione tutto sommato accettabile.

Dopo due EP che celebrano il nichilismo sonoro, 4 Stories About Sadness, Anarchy And Fucking Morons (2022) e People Suck. We Suck. You More (2022), il gruppo ha pubblicato il live split Live & Unease at Mamamu (2023) in collaborazione con The Mushrooms. Ora, i nostri improbabili eroi si preparano a sfondare le orecchie di chiunque con il loro primo album full-length, Noisy Ass Makes You Smile, previsto per il 27 dicembre 2024, quello “smile” nel titolo è chiaramente una presa in giro. Dietro tutto questo delirio c’è sempre lui, Enzø, il loro ciuccio interstellare e musa ispiratrice, una specie di animale totemico che incarna l’assurdità della vita, che, se potesse parlare probabilmente ti direbbe che anche tu fai schifo. Ma hey, almeno non sei morto stanotte!

Carolin Albertazzi

Carolin Albertazzi