Vi abbiamo già parlato di Mico Argirò e della sua “Le canzoni divertenti”, la nuova “suite” come si direbbe in gergo, nuovo singolo del cantautore cilentano in collaborazione con Andrea Tartaglia.
Dopo l’uscita sugli store in streaming, è disponibile online anche il videoclip – ve lo lasciamo alla fine dell’articolo – e ne abbiamo approfittato per fare qualche domanda a Mico e conoscerlo di più.
- Oggi siamo in compagnia di Mico Argirò! Benvenuto e complimenti per la tua ultima uscita! Parlaci di come hai avuto l’idea per il brano “Le canzoni divertenti”.
Ciao a tutti! Era già vario tempo che meditavo sullo stato attuale dell’arte, della musica, poi una serie di canzoni che mi hanno disgustato e uno spettacolo teatrale fecero nascere la prima strofa, che prende in giro il mondo degli artisti e, soprattutto, dei social, del marketing, delle mode e dei generi. Poi da lì il pensiero si è evoluto da solo, è partito a briglia sciolta e ha iniziato a soffermarsi sulla funzione della musica oggi, sul cosa stiamo facendo… è un brano strano, molto personale, ma che nasce da questo disagio.
- Quando hai deciso di collaborare con Andrea Tartaglia per questo pezzo?
A un certo punto del pensiero c’era una sorta di voce della coscienza che diceva che “il nemico sono io” quando spengo il cervello davanti a un cellulare, quando credo a canzoni di plastica; era una parte molto Beatles e l’ho pensata sulla voce fantastica di Andrea, che ha accettato con grande disponibilità di cantare insieme in inglese e in dialetto.
- Se dovessi nominare degli artisti che hanno influenzato il tuo modo di fare musica, quali sarebbero?
Di sicuro i cantautori italiani, poi le musiche dal mondo e gli sperimentatori. Fare i nomi per me è abbastanza semplice: De Andrè, De Gregori, Fossati, Goran Bregovic, Cesaria Evora, Sting, Salif Keita, Eugenio Bennato, Yann Tiersen, i Pink Floyd, gli Squallor, Murubutu, Gian Maria Testa, Truce Baldazzi, Capossela, la PFM, Berio, John Cage, potrei continuare per ore.
Però tutto questo si fonde in maniera molto personale nella mia musica, non so se si riescono a trovare tutti i riferimenti.
- Quali emozione vuoi trasmettere con “Le canzoni divertenti”?
Questa forse è la mia canzone meno emotiva per l’ascoltatore, lo è più per me, soprattutto nel momento in cui l’ho scritta: la rabbia è vera, l’ironia amara è vera, l’autoanalisi è vera.
- Buoni propositi per questo nuovo anno?
Dimagrire, dosare i pensieri sessuali, riprendere a suonare dal vivo e pubblicare un album.
Guarda “Le canzoni divertenti” su YouTube: