Con “Akusticose Elettriche”, i Radio Lausberg realizzano un progetto ambizioso, capace di intrecciare sonorità, linguaggi e temi diversi in un’armonia sorprendente. È un disco che affonda le radici nella tradizione musicale calabro-lucana, ma si spinge con coraggio verso una modernità che non teme di confrontarsi con i grandi temi sociali e culturali del nostro tempo. Prodotto da Alessandro “Finaz” Finazzo, storico co-fondatore della Bandabardò, l’album rappresenta un passaggio importante nella storia del gruppo, segnando la prima grande produzione dopo la perdita di Enrico “Erriquez” Greppi, loro guida artistica.
L’album si compone di nove brani inediti, ognuno dei quali è un racconto a sé, ma che insieme formano un mosaico coerente e ricco di significati. La scelta di mescolare strumenti acustici ed elettrici non è solo un vezzo stilistico, ma il cuore pulsante del progetto: un dialogo musicale tra passato e futuro, tra la voce della tradizione e il ritmo della modernità. Le collaborazioni di artisti del calibro di Peppe Voltarelli, Laura Mirò e lo stesso Finaz non solo arricchiscono l’album, ma sottolineano i valori fondanti dei Radio Lausberg: condivisione, fratellanza e libertà.
I Brani: un viaggio tra poesia, denuncia e introspezione
L’album si apre con “Pasta e Fagioli”, una traccia che già dal titolo richiama un’iconografia semplice e popolare. Ma la canzone, impreziosita dalla voce di Peppe Voltarelli, è tutt’altro che banale: un riflesso della durezza della vita quotidiana, della perdita di poesia in un mondo sempre più ostile. Il piatto di pasta e fagioli diventa il simbolo di una resistenza pacata, un momento di pausa per riflettere e sperare in giorni migliori.
Segue “È Viva l’Italia”, un brano che affronta le contraddizioni del nostro Paese con uno sguardo lucido e ironico. Le immagini evocate nel testo sono potenti: l’Italia delle spiagge affollate e della spensieratezza estiva che si scontra con quella delle disuguaglianze, della corruzione e dei problemi sociali irrisolti. Il ritornello, coinvolgente e ironico, resta impresso nella mente, trasformando una critica sociale in un canto universale di resilienza.
Con “Girotondo Nucleare”, il disco si fa più intimo e al contempo universale. Il tema della guerra viene affrontato attraverso gli occhi dei bambini, vittime inconsapevoli ma portatori di una speranza che resiste. La metafora del girotondo è tanto semplice quanto devastante: un gioco per allontanare la paura, una tregua momentanea nel caos. La melodia, dolce e malinconica, accompagna un testo che non lascia indifferenti.
“Cuore di Pietra”, che vede la partecipazione di Laura Mirò, è un grido contro l’indifferenza e la violenza che pervadono la nostra società. La canzone celebra i piccoli gesti che possono fare la differenza, i momenti di umanità che ci riportano alla nostra essenza. La voce della Mirò aggiunge una profondità emotiva straordinaria, rendendo il brano uno dei punti più alti dell’album.
Con “Alexa”, i Radio Lausberg affrontano un tema decisamente contemporaneo: la relazione tra uomo e tecnologia. La storia di un uomo che si innamora di Alexa, simbolo dell’intelligenza artificiale, è raccontata con ironia e un tocco di inquietudine. La canzone invita a riflettere sui rischi di un progresso tecnologico che, se mal gestito, potrebbe finire per isolarci anziché avvicinarci.
“Punti di Vista” è una celebrazione della diversità e un invito a guardare il mondo da prospettive diverse. In un’epoca in cui la polarizzazione domina il discorso pubblico, il brano offre una visione alternativa: la bellezza della pluralità, l’importanza di accogliere l’altro per costruire una società più inclusiva.
“E Mi Hai Detto”, impreziosita dalla collaborazione con Finaz, è un inno alla perseveranza e alla curiosità. Il testo invita a credere nei propri sogni, a inseguirli senza paura del giudizio altrui. È una canzone ottimista e luminosa, che incarna perfettamente lo spirito dei Radio Lausberg.
Chiude l’album “Cada Mundo es un País”, un brano che celebra l’idea di una comunità globale. La melodia vivace e il testo universale rendono omaggio alla vita dell’artista, sempre in cerca di nuove emozioni e connessioni. È un invito a sentirsi cittadini del mondo, a riconoscere che ogni cultura, ogni tradizione, ogni persona ha qualcosa da offrire.
Un disco che lascia il segno
“Akusticose Elettriche” non è solo un album musicale: è un viaggio, un manifesto, un’esperienza. I Radio Lausberg dimostrano una capacità unica di fondere temi universali con radici culturali profonde, creando un’opera che parla al cuore e alla mente. Ogni brano è un invito a riflettere, a emozionarsi, a riscoprire la bellezza dell’umanità.
Questo disco non lascia spazio all’indifferenza. Che si tratti di una critica sociale, di un grido contro la guerra o di un inno alla diversità, ogni traccia porta con sé un messaggio potente e necessario. “Akusticose Elettriche” è un album da ascoltare e riascoltare, lasciandosi trasportare dalla sua profondità e dalla sua autenticità. Un lavoro che segna un punto di svolta nella carriera dei Radio Lausberg, confermandoli come una delle realtà più interessanti del panorama musicale italiano.