Tornano i protagonisti di Tira mòlla e messèda: l’idraulico Pino, il virile gommista Mario, Eddy la buttafuori e Viliam il barista. Anche questa volta il romanzo è ambientato nella Milano degli anni ’80 e in particolare nel Bar William, in zona Paolo Sarpi, luogo delle riunioni investigative e degli aperitivi a base di “biciclette” dell’improbabile quartetto.
Il crimine su cui indagheranno i nostri detective sui generis è la sparizione di Ornella, la dolce infermiera di cui si è invaghito Pino.
La ricerca della ragazza scomparsa si spinge anche fuori dai confini milanesi, sul lago di Como, in una baita sperduta sulle montagne che lo circondano.
I colpi di scena non mancano, mancano invece spargimenti di sangue e scene violente, come nel consueto stile dell’autrice.
Dio, la mia testa. Devo riflettere, devo scoprire per quale motivo mi trovo qui, piedi legati, porta serrata e impossibilità di scappare. Che cosa vogliono da me?
Ho dormito molto, sospetto ci fosse qualcosa nell’acqua, qualcosa che serve a tener buona la gente, a farmi dormire.
D’altronde, mica posso smettere di bere, si muore senza idratazione, volete che non lo sappia?
Sento dei rumori, passi, voci, qualcuno si avvicina. E se provassi a urlare?