Se per opporre un’efficace resistenza all’azione perforante di proiettili ed armi da fuoco ci basta indossare un indumento antiproiettile, cosa ci ripara dai colpi che, improvvisi e silenti, traforano il nostro cuore trapassando fiducia, ricordi e sentimenti? Da questo interrogativo è nato “Antiproiettile”, il nuovo singolo di Blade che, dopo aver emozionato per l’incisività della sua penna e l’abilità nel saper variare egregiamente sound e flow nell’EP d’esordio “Sopra le nuvole”, torna a raccontarsi mostrando un ulteriore lato di sé, quello più risoluto, indipendente e consapevole.
Rap, trap, elettronica ed ipnotiche sfumature lounge e chillout si amalgamano – grazie all’abilità del fidato producer Francesco Brattoli – fino a fondersi per creare una corazza che non si nutre di debolezze e fragilità, né si erge per celare la vera natura di chi la indossa, bensì si adopera per schermare e arrestare tutte quelle cartucce intrise di odio, giudizio, astio e cattiveria che provengono dall’esterno e molto, troppo spesso, ci impediscono di esprimerci appieno, minando e compromettendo il tragitto lungo il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Un’armatura che non reprime il dolore, ma che di quella stessa sofferenza si e ci fortifica, rendendoci i veri protagonisti delle nostre esistenze ed i soli padroni delle nostre emozioni e delle reazioni che decidiamo di mettere in atto ad ogni attacco esterno. Un guscio invisibile ma più solido e compatto che mai, che non rinvia il colpo al mittente con la stessa pallottola carica di violenza da un mirino pregno di astio e vendetta, ma attutisce il colpo per temprarsi e rinvigorirci, permettendoci una controffensiva molto più sana e soddisfacente, quella del conseguimento dei nostri traguardi personali.
Tra incastri, slang e punchlines, il giovane rapper della periferia milanese, che ha trovato nella musica il suo scudo “Antiproiettile”, esorta l’ascoltatore a fidarsi del proprio istinto e dei propri sogni, tralasciando e superando con eleganza, stile e classe, proprio come un «antiproiettile matchato Armani», la malignità e l’avversione di coloro che invece di coltivare un’esistenza piena e armoniosa, non fanno altro che cercare di ostacolare e distruggere le vite e le aspirazioni degli altri.
«Un antiproiettile – dichiara l’artista – nasce per proteggere i colpi da arma da fuoco, ma il mio è nato per ripararmi da tutte le persone che mi vogliono a terra. È una corazza perché mi fido solo di me stesso, dopo quello che ho passato ormai niente mi tocca, nemmeno il parere della gente. Vorrei far capire a chi mi ascolta, che è sempre meglio seguire la propria testa, i propri sogni ed il proprio cuore anziché i giudizi e le critiche non costruttive degli altri, superando la paura di quello che potrebbero pensare e di rimanere soli. Vivete al massimo, non smettete per un giorno di sentirvi vivi; questo è il messaggio principale del brano».
Ed è quella paura di rimanere soli che a volte si interpone tra noi e i nostri desideri, un timore che, se analizzato a fondo, si dissolve nella consapevolezza che, chi ci ama e ci apprezza davvero, ci ascolta, ci supporta ed esprime pareri ed opinioni in maniera assertiva, senza farci sentire inadatti e fuori luogo.
“Antiproiettile” riconferma la versatilità di Blade, un artista capace di differenziarsi ad ogni release, pur mantenendo un’identità e una cifra stilistica fortemente riconoscibili, caratterizzate dalla sincerità e dalla sensibilità tradotte in liriche e barre.