Già in radio “Lacrime” il singolo di Beatrice Lambertini, prodotto da Gerolamo Sacco, nuovo estratto dall’album “Scusate il disordine“ disponibile in digitale (Miraloop/Pirames International).
“Lacrime” è la canzone punto di svolta del primo album “Scusate il Disordine”, dove Beatrice mette insieme la vecchia e la nuova sé stessa per analizzare, esternare, estetizzare e infine superare il sentimento della rabbia in un brano coraggioso, innovativo e dal suono accattivante. Prendendo spunto da vicissitudini dell’adolescenza, ‘provo a farti capire che sono fragile’, Beatrice ci racconta del suo mondo emotivo, del suo percorso, liberando la voce fra momenti più lirici a una filastrocca che ci rimane in testa per ore. La fragilità c’è ma si trasforma in grande resilienza, in consapevolezza di sé, delle proprie storie, dando così vita ad un brano generazionale, profondo e radiofonico.
“Voglio dedicare ‘Lacrime’ a tutte le persone che hanno avuto delle ferite da rapporti di amicizia o relazioni – afferma Beatrice Lambertini – a volte quando una persona ci fa male non ci rendiamo conto che, in un certo senso, glielo stiamo in qualche modo permettendo. Le ‘Lacrime’ così sono il simbolo dei momenti in cui qualcosa non sta andando bene, ma non per forza dentro di noi, anzi, perché le ‘Lacrime’ sono la cura. Semplicemente, certe persone non le meritano.”
La produzione musicale gioca tantissimo sui colori di emozioni ‘così diverse’, enfatizzando i momenti cupi con sintetizzatori anni Ottanta molto dark e i momenti più iconici con orchestrine giapponesi che rincorrono impazzite i loop vocali creati con i back vocal di Beatrice.
Il brano è tratto da “Scusate il disordine” il suo album, questa la tracklist: “Follia Totale”, “Odiami”, “Incubi”, “Amici di M”, “Lacrime”, “Siamo un miracolo”, “Immortale”, “Mixed Emotions”, “Lei non sa” e “Siamo un miracolo – piano cinema”.
Il brano è supportato da un video, regia di Niccolò Sacco, in cui si alternano due figure, da lei interpretate, che ci guidano nel racconto. Una più introversa e riflessiva, l’altra più estroversa ed arrogante. Due facce della stessa medaglia che però hanno un passato in comune. Aprendo un vecchio quaderno, le gocce di pioggia che scorrono come lacrime, lasciano spazio alla proiezione di immagini. E di nuovo lo sfondo cambia quando prendono vita forme astratte e lampi di luce generati dal ritmo sul ritornello della canzone. Un loop psichedelico e avvolgente che potrebbe continuare all’infinito!