A volte nel mondo nascono persone speciali, che ci appaiono come illuminate da un bagliore divino e che vivono la propria vita in uno stato di grazia che si manifesta già in tenerissima età. Carlo Acutis è stata una di queste persone. Carlo è un ragazzo che nel corso della sua breve vita ha condotto un’esistenza votata al bene del prossimo e alla preghiera, con il sogno della santità.
Accolto all’Eucarestia a soli sette anni, trovava proprio nel sacramento della comunione la forza per fare tutto con il sorriso. Gentile e premuroso con gli altri viveva con gioia anche i piccoli avvenimenti quotidiani con i coetanei come una semplice cena in pizzeria o una partita di calcio. Ammalatosi di leucemia ha affrontato con il sorriso e sotto la luce della fede cristiana anche quell’ultima prova. Carlo muore a quindici anni nel 2006 e viene beatificato pochissimo tempo dopo, nel 2020.
La straordinaria storia della vita di Carlo Acutis ha ispirato l’ultima canzone di Edoardo Tincani e Fausto Bizzarri intitolata Carlo Nostro Amico. Dopo i brani Mistica Gemma e Frassati Dono di Carità i due artisti tornano a lavorare insieme per raccontarci la vita di un’altra persona eccezionale vissuta nella luce dell’amore di Dio. Il brano è stato realizzato in collaborazione dell’etichetta italiana Artisti Online di Marco Gatti che si è occupato del suggestivo arrangiamento.
Il brano si apre con un dolce arpeggio di chitarra che viene arricchito da leggeri tocchi di xilofono che cadono sulla melodia enunciata come piccole gocce di pioggia. Siamo da subito immersi in un’ atmosfera calma e pacifica, simile alle prime ore del mattino in una giornata di primavera. La voce si inserisce con rispetto in quella musica evocativa iniziando la sua narrazione con tono pacato e confidenziale.
Mentre il brano procede altri elementi intervengono rendendo l’ambiente ancora più accogliente. Edoardo ci mette a conoscenza dei dettagli della vita di Carlo: gli amici, lo sport, il suo talento innato per il computer, ma soprattutto la luce abbagliante delle fede che ha illuminato in toto la sua esistenza. Il brano è diviso in due parti che rappresentano i due aspetti della vita di Carlo.
I toni solari e sereni che hanno aperto la traccia cedono il passo ad una sezione dai toni riflessivi e drammatici che descrivono l’insorgere della malattia e la prematura morte del ragazzo. Un pianoforte cupo e malinconico accompagna la narrazione della parabola discendente dell’esistenza di Carlo in cui però non viene smentita la sua fede che lo porta ad affrontare ed accettare serenamente il suo destino.
La musica si gonfia di suoni struggenti che sfociano in un’orchestrazione maestosa che ci porta alla coda del brano in cui c’è una ripresa della melodia iniziale. In queste ultime battute viene rivolto un pensiero a quelli che sono stati gli insegnamenti di Carlo: ossia la gioia di vivere di Cristo e la possibilità di ricevere una seconda incarnazione attraverso l’eucarestia.
Un brano emozionante che celebra la vita e la morte di un ragazzo straordinario.