Sulla musica ambient
Con il termine musica ambient si indica un genere musicale in cui il tono e l’atmosfera possono assumere più importanza dei valori di ritmo e struttura così come vengono tradizionalmente concepiti in ambito musicale. Non va confusa con la musica per ambienti o Muzak, alla quale si oppone. Della musica ambientale si dice che evochi qualità di “atmosfera”, “visive” oppure di “discrezione”. È generalmente identificabile come un genere musicale caratterizzato da suoni ampiamente atmosferici e naturali.
La musica d’ambiente si evolse agli inizi del Novecento, con i primi esperimenti di musica “semi acustica”, passando per l’impressionismo di Erik Satie, e la musica concreta e il minimalismo di Terry Riley e Philip Glass, nel jazz Paul Horn che suonò da solo all’interno di ambienti come la piramide di Giza o il TajMahal e in tempi più recenti dalla musica di Brian Eno.
Con gli sviluppi successivi, si scoprirono gli elementi ‘sognanti’ non lineari della “ambient” applicati ad alcune forme della musica ritmica presentata da quella nei locali “chillout” e ai rave ed altri eventi dance, ma da sempre con la funzionalità principale della musica di catturare lo stato d’animo dell’ascoltatore, e farlo uscire dalla propria coscienza.