Dalia Cremisi è un artista che dimostra grande passione e determinazione nella sua intervista, e questo si riflette anche nel suo brano “Moscerini”. In questa canzone Dalia Cremisi parla di temi che riguardano le insicurezze e le paure comuni a tutti noi, come la morte e l’amore. Ciò che vuole comunicare con la sua musica è che non dobbiamo vergognarci di queste emozioni, ma accettarle e lavorare su di esse per diventare persone migliori. Il passaggio dal lavoro di gruppo al progetto solista non è stato facile per l’artista, tuttavia in questo modo, ha raggiunto la libertà assoluta di creare la musica che vuole. Il cantautore parla della sua precedente esperienza con Rosso Malpelo e Le Volpi di Bologna come un’esperienza importante che ha permesso di fare molte cose belle. Tuttavia, ha deciso di cambiare abito e di mettere in luce la persona che è diventata oggi. Le Volpi continuano a lavorare con lui come facevano prima, ma sotto un nuovo nome d’arte che è appunto DALIA CREMISI.
1.Qual è stata la tua esperienza di registrazione di “Moscerini” e come hai scelto il produttore del
brano?E’ stata bella e liberatoria, dopo anni di lavoro nel nostro piccolo studio casalingo è stato bello andare in
uno studio professionale a registrare questa e altre canzoni e vedere tutto il loro potenziale emergere. Ho
scelto di rivolgermi a Fabrizio Pan (Pan Music Production) perchè ho sentito delle produzioni di artisti e
amici che han lavorato con lui (Atlante e Narratore Urbano, giusto per citarne un paio) e mi sembrava la scelta più azzeccata per un brano che al suo interno fonde cantautorato, rock ed elettronica. Dato il risultato direi che ho scelto più che bene.
2.Qual è il processo di scrittura dei tuoi testi e come hai sviluppato il testo di “Moscerini”?
Non ho un processo. Non ce la faccio a stare davanti ad un foglio o al computer e dire “ora scrivo un
verso ed un ritornello”. Io devo fare altro: guardare una serie tv, ascoltare un podcast, uscire con gli amici,
ad esempio. Poi qualche frase/gesto/cosa cattura la mia attenzione e decido di appuntarmela sul cellulare.
Le idee migliori mi sono uscite sempre così. In alternativa mi vado a fare una lunga passeggiata mentre
rifletto, possibilmente dopo aver bevuto un po’, come mi ha consigliato Appino. Devo dire che anche
quello funziona (se non ti sei scolato 6 negroni come mi ha detto lui). Una volta che ho raccolto materiale
a sufficienza mi metto al pc e lavoro sulla metrica e aggiusto e/o cambio alcune frasi.
Per fortuna (ma anche sfortuna) penso molto ed ho una buona immaginazione ma tutto ciò è anche un
limite perchè non so quanto potrei funzionare come paroliere per qualcun altro, sarà una sfida interessante
da affrontare prima o poi.
3.Come hai lavorato sulla composizione musicale di “Moscerini” e quali sono gli strumenti che hai
utilizzato per creare il tuo sound?
E’ stato un lavoro di team, non smetterò mai di ripeterlo. Ho avuto la fortuna di incontrare amici che sono
dei musicisti di una bravura incredibile, ci siamo spesi tanto per trovare un sound riconoscibile al mio
progetto e dove ognuno di noi (me compreso con la vocalità) ha fatto sentire la sua personalità di
musicista, in questo brano e nei prossimi che usciranno: Dario ha dimostrato la sua bravura come
batterista che non si limita a suonare ma anche a comporre (gran parte della parte elettronica/pad/synth etc
etc è merito suo); Moreno al basso ha saputo legare la sezione ritmica a quella melodica, emergendo
quando necessario; Andrea ha fatto un lavoro incredibile con le chitarre ritmiche e quelle acustiche, un
tocco che tutti i chitarristi dovrebbero invidiargli; infine Lorenzo è emerso con la sua bravura di
compositore e, soprattutto, di chitarrista: se Dalia Cremisi ha un’identità sonora in gran parte è merito suo.
La mia parte, oltre quella di scrittura della canzone, si è concentrata sulla vocalità, cercando di sfruttare al
massimo il mio range vocale e di modularlo secondo le necessità del brano. Questo mix ha prodotto un
suond che secondo me è molto riconoscibile e identificativo del sottoscritto, in quanto Dalia Cremisi, e
delle persone che ci hanno lavorato.
4.Quali sono le tue aspettative per il futuro della tua carriera musicale e come pensi di continuare a
sviluppare il tuo sound?
Le mie aspettative riguardano principalmente un incremento del mio pubblico e più possibilità di suonare
in giro. Secondo me “Moscerini” e le prossime uscite hanno del potenziale per aiutarmi a raggiungere
questi obiettivi, sono conscio del fatto che non siano le cose più “commerciali” o che rispecchino il gusto
attuale del grande pubblico ma non mi importa, meglio suonare ciò che mi piace di fronte a 20 persone
contente di ascoltare quello che voglio esprimere piuttosto che essere una copia di roba già sentita solo
per una crescita più facile che però non andrà molto lontano. Il mio sound posso dire di averlo trovato, ora
non vedo l’ora di metterlo sul nuovo materiale che sto scrivendo e di migliorare come compositore,
paroliere e musicista.