Il 20 maggio A.I.T.O e Yvan Cole hanno pubblicato il loro primo EP, “Fenomenologia degli Occhi Chiari”. Quattro canzoni anticipate dal singolo uscito ad aprile “Artisti Vari”. Un progetto che non si riesce ad inquadrare subito in un genere preciso ed è proprio questo che mi piace.
Mi piace lo stile controcorrente di A.I.T.O. e Yvan Cole. Il primo è la voce del progetto e anche la penna, mentre il secondo veste ogni canzone con il beat più intonato. Le due anime si sono incontrato e hanno dato vita a un progetto che è un vero e proprio trip mentale! Sì, ogni pezzo è un viaggio introspettivo nella mente di A.I.T.O. e non solo, anche nella nostra. E’ un viaggio che ci sbatte in faccia chi siamo e proprio per questo a volte la sua musica non è facile da digerire.
Ho ascoltato più volte i pezzi proprio per lasciarmi travolgere meglio dal messaggio. Ci sono stati ascolti in cui trovavo “La prima a morire” realmente fastidiosa, ma in altri mi sono sciolta ascoltandola. I messaggi criptici dell’autore non si ascoltano con le orecchie, ma con il cuore.
E’ difficile fare una classifica dei brani che preferisco, forse tra tutti direi che ha una marcia in più “Seppuku”, ma anche “Artisti Vari” è interessante. Trovo che quest’ultimo sia un singolo perfetto, perché racchiude un po’ tutto il disco.
TRACK BY TRACK
Fase #1
Un rapido promemoria su come NON voglio e NON devo approcciarmi al confronto fra la mia interiorità e la collettività. Se trovi che questa canzone almeno in parte ti rappresenti, e la cosa ti soddisfa, allora è meglio che NON abbiamo a che fare. Una piccola canzone isterica, nel testo e nella musica, come il periodo in cui è stata scritta.
Artisti Vari
La canzone che abbiamo capito che fate fatica a capire. E va anche bene così. Pensare che a noi sembrava quella più semplice. Siamo davvero sicuri di avere sempre bisogno del libretto d’istruzioni di qualsiasi cosa per stare bene? Dai, giura, stai bene?
Seppuku
Al 100% una seduta di autopsicoterapia. Magari una canzone non ti può risolvere il mal de vivre, ma può essere un posto in cui rinchiuderlo, togliendotelo dallo stomaco, e in cui puoi scegliere di tornare nei momenti in cui hai la forza per affrontarlo, o per prenderlo (e prenderti) in giro.
La prima a morire
La prima canzone a nascere, quella che ha dato inizio a tutto, giustamente messa in chiusura.Se trovi che questa canzone almeno in parte ti rappresenti, beh, probabilmente non stai benissimo, ma, per quanto diversi, potremmo avere qualcosa da condividere.