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Francesco Cavestri in concerto a Bologna per “La strada del jazz”
Giovedì 10 agosto alle ore 18.00 Francesco Cavestri si esibirà con un concerto in trio all’interno del Festival Internazionale diretto da Paolo Fresu “Time in Jazz” che si terrà a LUOGOSANTO (SS), mentre venerdì 11 agosto terrà una lezione-concerto per la rassegna “Time to Children” a Berchidda (SS) Francesco Cavestri, dopo aver presentato il suo progetto in diverse città e Festival con successo di pubblico e di critica sia in Italia (come il Bologna Jazz Festival, il Bravo Caffè e la Cantina Bentivoglio di Bologna, l’Alexanderplatz e la Casa del Jazz a Roma) che a Boston (USA) al Wally’s Jazz Club. continua il suo tour in uno dei Festival più prestigiosi a livello internazionale ,“Time in Jazz” diretto da Paolo Fresu in Sardegna, dove si esibirà con due performance: la prima il 10 agosto concerto con il suo Trio alle ore 18 a Luogosanto (SS) presso il Castello di Baldu, e la seconda l’11 agosto sempre al Time in Jazz per la rassegna Time to Children, dove presenterà la lezione-concerto da lui ideata dal titolo “Jazz ed elettronica, ramificazioni di una musica universale e giochi interattivi con le macchine musicali del futuro” Questi eventi nascono dall’esperienza che il musicista e compositore ha maturato sia in Italia, completando gli studi al Conservatorio Accademico indirizzo jazz come più giovane laureato, sia all’estero al Berklee College of Music di Boston, dove ha vinto due borse di studio e frequentato la scena musicale newyorkese. Al centro dei suoi lavori affianca al repertorio jazz anche quello dell’hip-hop e della musica elettronica, continuando così il suo progetto di contaminazione che sta portando avanti con il suo album d’esordio “Early 17”, e che sta ampliando con nuove composizioni che presto vedranno la luce nel suo album in uscita. In occasione del concerto al Time in Jazz a Luogosanto Cavestri presenterà anche un nuovo brano originale e inedito realizzato in collaborazione con Paolo Fresu. Al concerto del 10 agosto Cavestri al pianoforte, tastiere, synth ed effetti, sarà accompagnato da due musicisti tra i più affermati della scena musicale che viaggia tra jazz, hip-hop ed elettronica: il bassista Riccardo Oliva e il batterista Joe Allotta, Il sound che caratterizza il concerto si muove quindi su diverse atmosfere musicali: dalla presentazione dei brani originali di Francesco Cavestri (contenuti nel suo album “Early 17” uscito a marzo 2022), ad altri appartenenti alla scena hip-hop, new-soul e jazz degli ultimi anni, fino a reinterpretazioni e tributi a giganti come Robert Glasper o John Coltrane, in una continua ricerca dell’innovazione e di un sound all’avanguardia. “Il jazz è di per sé un genere che va oltre i generi” dice Cavestri “l’essenza del jazz è ricercare sempre soluzioni innovative, spingersi fuori dai confini, esplorare”. È proprio questa sua componente dinamica di continua evoluzione che lo rende il genere da cui discendono direttamente realtà musicali come l’hip hop o l’elettronica Francesco Cavestri TRIO Formazione: Francesco Cavestri, pianoforte e tastiere Riccardo Oliva, basso Joe Allotta, batteria Ritorno a Time to Children Francesco Cavestri, dopo la partecipazione all’edizione del 2022 con la sua lezione-concerto dal titolo “Jazz / hip hop – due generi fratelli”, realizzata in collaborazione con il Jazz Va a Scuola e presentata nelle scuole di Bologna per celebrare l’International Jazz Day 2022, in diversi teatri e auditorium dell’Emilia-Romagna, oltre che alla Casa del Jazz di Roma in occasione dell’International Jazz Day 2023, Presenta l’11 agosto al Time in Jazz a Berchidda per la rassegna Time to Children la lezione-concerto da lui ideata dal titolo “Jazz ed elettronica ramificazioni di una musica universale giochi interattivi con le macchine musicali del futuro” Dopo aver ideato e realizzato una lezione-concerto, tra parole e musica, volta a raccontare i fortissimi legami che ci sono tra due musiche solo apparentemente distanti come il jazz e l’hip hop, Francesco Cavestri ripropone questo vincente leitmotiv affrontando questa volta il vasto mondo dell’elettronica, sempre mediata dal genere cardine della sua esplorazione musicale, ovvero il jazz. Dal Miles Davis nel suo periodo elettrico, alle atmosfere Headhunters e Mwandishi di un Herbie Hancock instancabile sperimentatore, passando per progetti assolutamente contemporanei come le collaborazioni tra il pianista Robert Glasper e il producer-dj Canadese Kaytranada, senza rinunciare ovviamente a citare e far ascoltare artisti provenienti da tutte le parti del globo, che hanno affrontato il jazz con un occhio sempre rivolto alla contaminazione elettronica: dai ritmi indiani di Trilok Gurtu passando per le virate trip hop del trombettista israeliano Avishai Cohen, fino alle atmosfere brasilian-jazz di Ryuichi Sakamoto insieme alla coppia Morelenbaum o il periodo di Ennio Morricone con il gruppo di improvvisazione Nuova Consonanza. Insomma, un viaggio tra jazz ed elettronica che attraversa il mondo e varie epoche, e che vuole anche essere un tributo al fondatore e ideatore di Time in Jazz, Paolo Fresu, da sempre interessato a sperimentare e approfondire il legame tra questi due generi. L’intervento si chiuderà con l’ascolto di brani originali di Francesco Cavestri e il coinvolgimento dei ragazzi presenti nell’utilizzo dell’MPC Studio, il campionatore sonoro più utilizzato dai produttori e musicisti. “Vorrei che i giovani si avvicinassero al jazz con la consapevolezza che è alle radici dei generi che ascoltano, che ascoltiamo, tutti i giorni”, queste le parole di Francesco, come pure il leitmotiv della sua musica e le basi su cui si articola il progetto, con il jazz a fungere da fulcro creativo di una ricerca sonora che indaga a fondo le sue ramificazioni. Biografia Classe 2003, Francesco Cavestri studia e si dedica allo strumento del pianoforte classico dall’età di 4 anni, per poi entrare a soli 16 anni al corso accademico jazz del Conservatorio di Bologna dove si è da poco laureato a pieni voti. Sbarca giovanissimo negli Stati Uniti, dove ha modo di frequentare la scena musicale newyorkese, esibendosi a New York in contesti d’eccellenza come il Fat Cat e lo Smalls Jazz Club. Oltreoceano Francesco ottiene importanti risultati, tra cui un percorso di studi al Berklee College of Music di Boston, dove conoscerà un gruppo di musicisti americani che si esibiranno con lui in importanti rassegne estive a Bologna e a Boston. Il 18 marzo 2022 esce il suo album d’esordio Early17 con 9 tracce inedite e i featuring di Fabrizio Bosso e Silvia Donati, una combinazione di hip-hop, soul e R&B, con elementi del jazz contemporaneo. Cavestri ha poi presentato l’album in due serate al Bravo Caffè, con Fabrizio Bosso come special guest. Ad agosto 2022 partecipa al Festival “Time In Jazz” diretto da Paolo Fresu, portando la sua lezione concerto dal titolo “Jazz / hip hop – due generi fratelli” che presenta anche in diverse scuole e teatri in collaborazione con l’associazione Il Jazz Va a Scuola e dove ritorna questo anno con due eventi. Da settembre 2022 Francesco sta presentando il suo album “Early 17”, registrando il sold out in alcuni luoghi di grande importanza come l’Alexanderplatz Jazz Club di Roma o la Cantina Bentivoglio di Bologna, il Wally’s Jazz Club di Boston e la Casa del Jazz di Roma. Di recente ha registrato la sua prima colonna sonora per un podcast di produzione Rai, e il suo prossimo lavoro discografico presenta la collaborazione di Paolo Fresu. Sito Web | Instagram | Spotify | YouTube Riccardo Oliva è un bassista, tastierista e compositore di Milano. Ha calcato palchi internazionali come Umbria Jazz e suonato in importanti eventi musicali come il Frankfurt Musikmesse con il gruppo SNIPS (Matteo Mancuso – Gt e Salvatore Lima – Dr). Nel 2016 ha vinto una borsa di studio al Berklee College of Music di Boston. Ha pubblicato un album come bassista, tastierista, co-compositore e co-arrangiatore con il suo gruppo Kawa Nanuk. Le sue influenze musicali derivano principalmente dal mondo della musica jazz-fusion, della musica elettronica e dal djent. Attualmente collabora con Francesco Cavestri al suo progetto “Early17” Joe Allotta, classe 1996, approccia molto presto la batteria all’età di 5 anni, seguito dal padre anch’esso musicista. All’età di 16 anni si iscrive al conservatorio Antonio Scontrino e il 7 Ottobre 2015 si trasferisce a Londra dove affina la sua tecnica e il suo gusto musicale. Qui Studia privatamente con batteristi come Francesco Mendolia, Dexter Hercules e parallelamente collabora con artisti della scena Londinese come Leburn Maddox, Giles Robson, Amy True, Imaani (Incognito). Nel 2019 inizia la collaborazione con Davide Shorty e Funk Shui Project, portando in giro per l’Italia il disco “La Soluzione” insieme al rapper palermitano Johnny Marsiglia. Reduce da un tour estivo con Davide Shorty, Joe si trova attualmente a Bologna e collabora con Francesco Cavestri al progetto “Early 17”.