Con il termine omologazione si fa riferimento ad una pratica, sempre più diffusa nel mondo attuale, di conformarsi a tutto ciò che ci circonda. Se tutti dicono che il sole è blu cominciano a crederci anche noi, poiché abbiamo bisogno di far parte di una comunità e di essere accettati, costi quel che costi. Il discorso si fa ancora più complicato se parliamo della tv, il principale organo di informazione. La maggioranza delle persone si è omologata nell’accettazione di tutto quello che viene detto in tv, utilizzata come cassa di risonanza da personaggi anche piuttosto noti che, come un gigantesco Grande Fratello, fanno a gara a chi urla più forte la propria verità.
Questo concetto di omologazione viene descritto molto bene dalla canzone “Grido”, l’ultimo lavoro dei Taciti Accordi, gruppo nato nel settembre del 2009 e formato da Dario Speranza e Fabio Trevisan, due baldi giovani over 40, colleghi e amici che condividono la stessa passione, quella per la musica.
Dario in particolare è un grande cultore di Fabrizio De Andrè, al quale durante la sua carriera ha dedicato molti tributi. Inoltre ha anche registrato un cd tributo di brani da lui riarrangiati e suonati. Il loro ultimo pezzo, “Grido”, è ispirato da una scuola di pensiero ancora critico che comprende canzoni del calibro di “La domenica delle salme”, interpretata proprio da De Andrè che è l’esatto opposto dell’omologazione.
De Andrè raccontava verità scomode, che spesso non piacevano e suscitavano polemica, e con quello stesso spirito critico i Taciti Accordi hanno realizzato “Grido”, ironizzando e sbeffeggiando lo spettatore, “pecora consapevole”, al quale non resta che urlare una sola imprecazione, quella che inizia con la “v” e finisce con la “o” che provocatoriamente chiude la canzone.
“Mi guardo in giro quanta gente che c’è, tra uomini e donne e c’è posta per te”, con queste frasi inizia “Grido” e vengono menzionati, non a caso, due dei programmi televisivi simbolo dell’omologazione, ma associati anche alla tv trash che però piace allo spettatore “pecora”, la stessa che sarcasticamente è stata inserita nella copertina del brano.
Dopo questa panoramica sulla canzone, vale sicuramente la pena conoscere meglio i Taciti Accordi, che hanno una bella storia da raccontare. Come detto il gruppo nasce nel lontano 2009, ma entrambi gli artisti precedentemente avevano effettuano un percorso di crescita a livello musicale.
Fabio in tenera età suona la chitarra, scrive canzoni e partecipa a concorsi canori, vincendo il primo premio per la nuova canzone d’autore del ’92 e arrivando in finale alla 12esima rassegna internazionale talent scout “Europa spettacolo” a Chianciano, sempre nel ’92. Molto ricco anche il percorso artistico di Dario, chitarrista autodidatta che da giovanissimo si esibisce saltuariamente in tributi a cantautori italiani, De Andrè su tutti.
La cosa curiosa è che dalle vicissitudini di Fabio nascono le prime canzoni, era il 2009, linfa vitale di una vena artistica e letteraria con un sodalizio che vive a tutt’oggi tra stati d’animo e sentimenti intimi che esprimono quel particolare momento di vita. Dopo il lancio di “Vicissitudini”, il titolo della prima raccolta di canzoni che trova largo consenso tra gli amici e il web, i due artisti lanciano il progetto “Taciti Accordi”, ancora in piedi e più solido che mai.