Come possiamo rinascere dal dolore scaturito da una relazione giunta al termine? Da dove è possibile iniziare a raccogliere i cocci del fragilissimo scrigno di sentimenti ed emozioni chiamato cuore andato in frantumi con l’epilogo di una storia d’amore? È da questi quesiti che ha preso vita il nuovo viaggio in musica dei Rebenga, che, dopo il fortunato esordio nel 2019 con “Piazza grande” ed una serie di release di successo intrise di ritmo e poesia, tornano in radio e nei digital store con “Cuore Rotto”, il loro nuovo singolo.
Magistralmente mixato e masterizzato da Mine Dayone e impreziosito dalle tastiere di Fortu Rebenga, il brano è un’incalzante corsa ad ostacoli verso un’identità personale totalmente libera dal passato, una maratona interiore la cui meta è la costruzione di un sé capace di risollevarsi dalle macerie del cuore per ricomporlo con la fine e preziosa trama della consapevolezza e dell’esperienza, facendolo così tornare a battere di nuova linfa.
Tra liriche incisive, incastri graffianti e barre ricolme di malinconia e speranza, il duo modenese regala al pubblico un’immersione nel tumultuoso oceano dei sentimenti, evidenziando come, per ricostruire e ricostruirsi, sia necessario distruggere e smantellare convezioni e abitudini, attraversando la sofferenza per arrivare alla quiete.
«”Cuore Rotto” – dichiara il duo di fratelli emiliani – racconta una relazione d’amore arrivata al capolinea, ma lo fa ponendo l’accento sulla rinascita dal dolore. Quando credi fortemente in qualcosa che improvvisamente va in pezzi, ti crolla il mondo addosso e tutto sembra perdere di senso, di significato. Non resta più niente, nemmeno i ricordi. Ma occorre imparare ad accettare per voltare pagina e andare avanti. Alcuni rapporti di coppia, sono così tormentati e intensi che ci fanno sentire vivi e distrutti al contempo e, quando finiscono, ci lasciano con il cuore rotto. Ma è da un cuore rotto che, lentamente, si ricomincia a vivere».
Un ciclone, una tempesta emotiva che scardina sicurezze e stabilità, facendo vacillare la fiducia in se stessi e nelle relazioni autentiche e sincere, ma che, con l’avvicendarsi delle stagioni, travolge, trascina e spazza via anche i frammenti di dolore incastonati tra le pieghe dell’anima, riportando il sereno nel firmamento della nostra esistenza – «uragano che vige una grande fenice» -.
Un pezzo a primo ascolto triste e struggente, ma, ad una più attenta analisi, pregno di speranza e desiderio di rivalsa; rivalsa che non collima con rabbia e vendetta, bensì con l’intento di generare, dalle schegge del proprio vissuto, un meraviglioso e coloratissimo mosaico che raffiguri la storia d’amore più lunga e importante del nostro percorso, quella con noi stessi.