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Intervista ad Antonio Petrosino

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Intervistiamo il cantautore Antonio Petrosino, online con il singolo Limiti.

  • Benvenuti su MyChance.it! Ciao Antonio, piacere di conoscerti! Prima di scoprire qualcosa in più sul tuo nuovo singolo ci parli un po’ di te?

Ciao e grazie per questo spazio, mi chiamo Antonio Petrosino, sono nato in Campania Polla (SA),39 anni fa, ma vivo ormai da 30 anni in Toscana, a Crespina, un piccolo paese della provincia Pisana.

Qui in Toscana è avvenuto il mio avvicinamento alla musica,dall’età di 12-13 anni ho iniziato a suonare la chitarra,attraversando molteplici generi musicali (Punk,heavy metal,rock,hard rock,cantautorato etc).

E scoprendo che amavo cantare, ho scritto i miei primi brani fra i 16/17 anni e ho continuato fino ai 25 grossomodo, fino a che progressivamente, ho smesso di credere in ciò che facevo, ritenendo di  non essere all altezza,riponendo così, testi in un cassetto, e chitarra in custodia,per, praticamente 10 lunghi anni. Fino all’agosto del 2019 mese in cui dopo una serie di eventi e disavventure ho deciso di pubblicare il mio primo singolo Estate da incorniciare.

Nel novembre dello stesso anno, è stata  la volta del singolo: Tutte le favole del mondo, che ha fatto da apripista al mio primo ed unico ep, Anejo 20 (con la tilde sulla n) un “distillato” dei miei 20 anni di musica, dove mi sono divertito a sperimentare diversi generi musicali.

Poi la pandemia ha bloccato tutto, così ho aspettato fino a luglio 2020 per uscire con due singoli, uno in italiano, Il cielo fuori dalla tua stanza, l’altro in spagnolo Te extranare(sempre la tilde sulla n) 

Fra luglio e settembre ho partecipato a due concorsi, col brano in italiano, e iniziato a lavorare con uno nuovo producer/rapper ,elemento umano, per un nuovo percorso musicale.

Decidendo poi di uscire col singolo Limiti il 18/03/21.

Nella mia musica cerco di portare le mille influenze musicali che mi hanno “contagiato” negli anni e da un pò di tempo questa parte, tendo ad ascoltare veramente di tutto, la mia playlist spotify è in continua evoluzione dai classici del rock e del cantautorato, fino alle nuove leve del pop,soul, r&b  che man a mano scopro..

Cerco,nei testi,di fornire immagini, evocare ,forse perchè adoro Lucio dalla, Pino Daniele e tutti quelli che quando ascolti le loro canzoni ti fanno vivere un mini cortometraggio.

E quindi giorno per giorno aggiungo un mattoncino al mio modo di fare musica, e di scrivere..va un pò a rilento la costruzione (ahahahh) ma insomma è costante.

  • Cosa significa per te fare musica?

Per me fare musica è comunicare, trasmettere emozioni, se non ti arrivano emozioni ascoltandomi, devo impegnarmi, trovare il modo di comunicare con te.E non importa che tu sia uno o 100 ,devo condividere ,con te le mie emozioni.

Fare musica per me è essere liberi, di sperimentare ,di contaminare la propria musica mantenendo la rotta,rimanendo credibile,e tornando al concetto della libertà liberare emozioni.

La musica è fatta di incontri,e deve far incontrare..

Questo provo a fare con la mia musica, forse pecco di presunzione, ma punto al cielo, con i piedi ben piantati a terra.

 

  • “Limiti” è il tuo ultimo singolo, quale idea c’è dietro al brano?

Il testo, viene “da lontano” circa due anni fa..la musica invece è recente..estate 2020 e inizialmente su questa musica era nato un altro testo,in inglese..poi però in fase di registrazione non mi quadrava e quindi ho recuperato questo vecchio testo.

perchè lo trovavo molto più  in linea con il clima della canzone.

L’idea è stata quella, di esorcizzare le mie paure, i miei limiti,già nella prima stesura.

Volevo raccontare una sorta di percorso, quello fatto per lasciarmi alle spalle determinate congetture, abbattere muri, da me creati,sia in ambito musicale, che umano.

Ma come dicevo ho dovuto attendere due anni prima di sentirmi pronto per mettermi a nudo, per mostrare, allo stesso tempo, la mia fragilità ma anche la mia caparbietà..

Tu dimmi che non sono capace, di fare questo o quello, io lavorerò come un matto per dimostrarti il contrario.

E  comunque nel testo contemplo il fallimento, va messo in conto..ma chi l’ha detto che cambiare, migliorarsi sia un processo immediato o automatico??

E tutto questo viene spiegato, racchiuso, nelle varie metafore dove ogni ogni ascoltatore può trovare la sua chiave di lettura.

 

  • C’è un rito o un gesto che fai spesso mentre stai realizzando un nuovo pezzo?

Cazzo( si può dire??)che bella domanda!!

Non proprio riti, musicalmente ho notato che sorrido se il giro mi convince.

Quando  scrivo il testo giocherello con la penna, soprattutto col pulsante.

Ma la cosa più importante è il brivido…

E’ una cosa quasi mistica, se quando riascolto la prima registrazione sul cell c’è il brivido, il pezzo è da lavorarci..sennò finisce in “cantina” a decantare.

A dir la verità c è un altra cosa.. l’inizio di una canzone è quasi sempre con un inglese maccheronico, e quando ho scoperto che spesso lo faceva anche il mio mito Lucio Dalla, è stato altrettanto mistico.

  • Dobbiamo aspettarci un EP/album nel corso del 2021?

Non c’è niente in programma al momento, c’è un singolo a cui presto inizieremo a lavorare che ci sposterà in un clima diverso da limiti, qualcosa più latin-impegnato, non un reggaeton,e poi sinceramente voglio capire come si evolve la situazione covid, perchè dopo essermi scottato col mio primo ep Anejo20( tilde sulla n), rimanendo ancora oggi con ben 400 copie fisiche che non ho potuto vendere nei vari live saltati..

Preferirei ci fosse una situazione più definita anche per il mondo dello spettacolo, prima di produrre un disco,visto che ora ritorna la gente allo stadio ma ancora sullo spettacolo non si sa nulla(assurdo).

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