- Eccoci su MyChance.it, benvenuto Giosef! Ci racconti com’è nato il tuo progetto musicale? Hai sempre fatto musica?
Ciao a tutti. Ho iniziato un po’ tardi la mia “carriera” musicale, iniziata un po’ per gioco all’età di 23 anni grazie ad un regalo di mio padre, 4 lezioni di canto. Da lì è iniziato un percorso che arriva fino ad oggi parlando dell’uscita del mio secondo album. Niente male direi.
- Parlaci del tuo ultimo album “La Rinascita Del Viola”, come nasce l’idea dei vari brani e di cosa parla?
La rinascita del Viola è un progetto suddiviso in 8 tracce, 8 capitoli della mia vita, e tratta di consapevolezze raggiunte di un equilibrio ritrovato, vivendo la vita in modo lucido e sereno ma sempre partendo da noi stessi. È un disco che stimola l’ascoltatore a ricercare, ricercare la propria serenità felicità, il proprio posto, smettendola di accusare il prossimo ma partendo proprio dai suoi blocchi e paure, ritrovando l’amore per se stesso e per la vita.
- A cosa è dovuto il titolo? Il viola ha un significato particolare per te?
Viola è il nome di mia figlia, l’album è un po’ dedicato a lei, e a quanta bellezza c’è nei bimbi che permettono a noi genitori di comprendere veramente cosa è la vita, quali sono i valori, come bisogna vivere in tutta questa bellezza. Poi il Viola è un colore collegato alla spiritualità al settimo chakra , di comunicazione tra noi e l’universo il colore della consapevolezza dell’equilibrio.
- Qual è stato il brano più complesso da scrivere?
Guarda ti dirò che tutti i brani sono complessi nel momento in cui ti crei l’aspettativa di scrivere capolavori. Io ho sempre questa paura, e se non piace? e se sbaglio? Invece no, bisogna essere aperti, bisogna scrivere le proprie emozioni, cercare le parole giuste, anche sul vocabolario, ma che diano il senso autentico che vuoi esprimere. La difficoltà sta proprio lì, nel non giudicarsi ma scrivere scrivere scrivere quello che si sente.
- Qual è un sogno che vorresti realizzare in futuro?
Ce ne sono tre, uno è sicuramente quello di poter fare un tour nei teatri, mi stimola molto, penso che il teatro sia il luogo giusto per poter comunicare emozioni per potersi aprire e creare un legame forte con l’ascoltatore, far sì che i Mondi si incontrino e creino un bello scambio comunicativo emozionale. Il secondo è un sogno da quando ho iniziato a cantare ed è quello di poter salire sul palco di Sanremo, per il festival della canzone e italiana. Il terzo aprire un concerto di Niccoló Fabi…
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