“Racconti di mare. La via delle spezie” è il titolo del nuovo disco del cantautore toscano Ivan Francesco Ballerini. Un viaggio, non si sa se fisico o spirituale, viaggio a cui il protagonista non vuole e non può sottrarsi. Molte sono le preziose collaborazioni di cui Ballerini si è avvalso per dare colore a questo progetto: Alberto Checcacci, che ha curato gli arrangiamenti di numerosi brani, con cui il cantautore collabora dal suo esordio musicale, Alessandro Golini (al violino), Stefano Indino (alla fisarmonica), Alessandro Melani e Luca Trolli (alla batteria), Silvio Trotta (chitarra battente e mandolino), Giancarlo Capo, che ha curato gli arrangiamenti, la realizzazione e la direzione artistica di alcuni brani, Lisa Buralli (voce solista e cori).
La fotografia e la regia dei video è affidata ancora una volta a Nedo Baglioni.
Ma percorriamo insieme a Ivan, tappa per tappa, o meglio brano per brano, l’itinerario magico tracciato dall’autore, prendendo qualche appunto dal suo volercelo raccontare.
Una manciata di parole: si tratta di una canzone d’amore che dà inizio a questo viaggio. In mare, il marinaio, avvolto dalle onde e dalla solitudine, non può fare a meno di pensare alla donna amata.
Vasco Da Gama: il brano narra le gesta e le imprese di questo fantastico marinaio portoghese. Un brano ricco di energia. Le scoperte geografiche, di questi pionieri della navigazione, sono stati i primi passi dell’uomo verso quello che oggi definiremmo “villaggio globale”. L’autore parla attraverso gli occhi di Vasco Da Gama che torna a raccontare alle generazioni future le sue gesta e le sue imprese.
Angoli dimenticati nelle vie del mondo: è un brano ricco di emozioni e di romanticismo. Sottolinea il desiderio della scoperta che alberga nel cuore di ogni essere umano, spingendosi nei posti più remoti e dimenticati del mondo. La voce di Lisa Buralli dona un tocco di struggente dolcezza e malinconia. Le esperienze effettuate dall’autore durante i suoi viaggi in giro per il mondo, e le relative situazioni affrontate, sono state il collante per scrivere il testo di questa canzone.
La via delle spezie: il viaggio riprende. In questo caso l’autore narra le gesta e le imprese di un marinaio Veneziano che fa la spola tra Venezia e l’estremo oriente alla ricerca delle preziose spezie tanto attese ed ambite sul mercato italiano. Gesta ed imprese che solo lui potrà poi narrare ai pigri e ricchi dogi Veneziani.
Pêro da Covilhã: il brano narra le gesta di questo misterioso e affascinante marinaio portoghese, dotato di capacità più uniche che rare, sia da un punto di vista umano che linguistico (Covilhã parlava perfettamente molte lingue, tra cui l’arabo), riesce in un’impresa effettuata via mare e via terra, quasi impossibile per i tempi, quella di arrivare in India. Il suo viaggio ha veramente qualcosa di incredibilmente affascinante e meraviglioso. Morirà in Etiopia senza mai più tornare nella sua amata terra: il Portogallo.
I segreti del mondo: è sicuramente il brano più enigmatico, dove ognuno darà la sua interpretazione e chiave di lettura. Non si può e non si deve spiegare ma soltanto ascoltare.
Tifone: Ispirato ad un racconto di Joseph Conrad. Il brano narra l’impresa di un marinaio contro una tempesta in mare. Si troverà a “tu per tu” con la morte, in una sorta di gioco, di duello. La morte, in quanto fedele compagna di vita e di viaggio, è l’unica certezza che non spaventa il protagonista.
Cuore di tenebra: ispirato al famosissimo racconto di Joseph Conrad. Il brano parte citando proprio “alla lettera” l’inizio del celeberrimo racconto e del suo protagonista Marlow.
Riflessa nello specchio: un brano dove l’autore si relaziona col tempo che passa inesorabile, inafferrabile… inarrestabile. Brano dove la malinconia si mescola e si nasconde tra le parole del testo e la musica.
Sulla porta di casa mia: In questo brano il marinaio riprende il suo viaggio, lasciandosi alle spalle tutto, la sua casa, la sua donna, i suoi ricordi. Ma il viaggio è imprescindibile. Non è tanto importante la meta, o il dove si sia diretti, quanto il viaggio in sé stesso con tutte le esperienze e gli incontri, più o meno belli, più o meno casuali, che si porta inevitabilmente appresso.
Al bar del porto: è un bar come tanti. È il bar di un porto, dove convergono persone da tutto il mondo, per affari o soltanto per trascorrere qualche giorno di vacanza. Ma qui si trova un marinaio, un marinaio in pensione. Personaggio misterioso ed enigmatico, a cui piace raccontare la sua vita ricca di esperienze, la sua vita spesa in mezzo al mare ma a cui non piace ricevere domande dirette. Non si può capire dal suo sguardo se sia triste o sia felice, ma si resta ammutoliti ad ascoltare, con la speranza che i suoi racconti non abbiano mai fine.
Tra le braccia del mio amore: il disco si chiude con questa struggente canzone d’amore che narra la complessa vita di coppia, tra un uomo, che decide di fare come lavoro il pescatore o il marinaio, e la sua donna. Il disco inizia con una voce di donna, come un canto di sirena, che ti ammalia e ti incita a fare ritorno e si chiude con la stessa voce di donna.
L’uomo, il bimbo e il mare
La bellezza raccontata da Paolo Tocco
Un bambino stenta a riconoscersi uomo, nella sua eterna ricerca di verità, nella storia come nel divenire di tutte le cose. Ed è un piglio elegante nel suo essere “infantile” che ci porta alla scoperta di Ivan Francesco Ballerini, li dove la parola ha i contorni morbidi di una visione scanzonata, allegorica, in cerca di forme mitologiche della storia, da sempre per lui in forma di un pop d’autore classico, semplice e misurato con mano artigiana. Nasce la sua musica quando il bambino è ormai uomo, nasce nel 2019 con “Cavallo Pazzo”, disco che ripercorre, come dentro una fotografia, gli eventi dei nativi americani, pennellando la delicatezza romantica della storia più che il crudo fluire del sangue. Il bambino diviene uomo laddove l’artista cuce a sé l’allegoria delle storie per incontrare il suo tempo come accade nel brano “Il canto di una figlia” che sottace la realtà, la sua vita, il suo presente. Ed il tempo torna protagonista poi nel successivo disco, “Ancora libero”: siamo nel 2021 e qui è la maturità a sgomitare, a cercare nuove soluzioni… è il presente che tesse le liriche, le ispira, divengono resistenza. Ballerini dimostra di conoscerlo il suo tempo, un tempo liquido dove il futuro diviene sinonimo di macchine come in “Cuore di metallo”, dove la libertà dell’individuo è ineluttabile come nella title track di questo disco… che va detto, troviamo anche in una preziosa release in vinile adorna di tavole dipinte a mano dal babbo, Romano Ballerini, pittore di romanticismo e di periferia. Oggi l’evoluzione significa anche accettazione, significa raffinato mestiere della contemplazione. “Racconti di mare. La via delle spezie” è il terzo disco di Ivan Francesco Ballerini, lavoro che celebra uno spazio aperto tra le liriche dosate e cadenzate con una cura che sembravo non riconoscergli prima, dolce diviene la sua capacità di attese… ed ecco il bambino che torna, colui che osserva il mondo con gli occhi di un mariano. Ecco che l’uomo divenuto artista che corre a cesellare il sottotesto con ponti figurativi ad unire il mito al quotidiano, il marinaio al giorno che abbiamo noi tutti. Un disco che finalmente ha imparato come poggiare le liriche. Un punto di maturità che diviene comprensione. Bella canzone d’autore.
Hanno partecipato al progetto:
Alberto Checcacci – chitarra acustica, chitarra elettrica, basso elettrico
Giancarlo Capo – chitarra classica, chitarra acustica, basso elettrico
Alessandro Golini – viola e violino
Stefano Indino – fisarmonica
Marco Lazzeri – pianoforte e organo Hammond
Silvio Trotta – chitarra battente e mandolino
Alessandro Melani e Luca Trolli – batteria
Lisa Buralli – voce solista e cori
Nedo Baglioni – foto e video
Eleonora Ballerini – foto
Roberto Fazioli attore protagonista nel video “al bar del porto”
Registrazione e mix – studi Brahms di Cavriglia (AR) e G7W Studio di Roma
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