Sistemi Computazionali mi colpisce a primo impatto per il suo nome stravagante e quando parte “Una vita al buio” è la sua chitarra ad attirare la mia attenzione.
Un brano molto minimal in cui tutto è affidato a voce e chitarra. Una sorta di ballad che sembra portati in una prateria sotto un bel sole e una fresca brezza. Se la melodia sembra quasi “spensierata”, il testo è tutt’altro. Si tratta di un dialogo con noi stessi, contro il desiderio di evadere da tutto. “Una vita al buio” è fare i conti con le paura che ci limitano e prendere responsabilità della scelta che facciamo.
Nell’insieme il brano mi piace, ma la voce è un po’ troppo bassa rispetto alla melodia. Penso che con un mixaggio migliore il brano avrebbe una marcia in più.