“The North Wild Spirits” è il primo album di Michael The Skillerz, il disco che segna un po’ il ritorno sulle scene e ce lo ricorda in ogni brano.
Questo disco ha suoni interessanti che ricordano i primi lavori di Eminem: avvolgenti, ma con il giusto ritmo. Però per quanto riguarda i testi siamo un po’ troppo sul monotematico. Il rapper ci tiene a far sapere che è tornato in pista e si mette a confronto degli altri. Il disco è molto un auto elogio.
Se dal punto di vista di sound mi piace molto, invece per i testi mi coinvolge poco. Anche nel suo secondo disco ritornano brani come manifesto della sua filosofia, ma si sente meno l’impatto.
Tra i due direi che preferisco nettamente “Edgar Allan Flow”.
“È un disco a tratti molto intimo e a tratti più votato a mostrare al pubblico la mia capacità tecnica e lirica.
Ho voluto giocare con questa sua ambivalenza cercando di contrapporre Michael con The North Wild Spirit, come fosse una sorta di Dr. Jackill e Mr. Hyde. Ho cercato di rendere questa cosa visibile già dalla copertina dove vengo disegnato metà in forma umana e metà in forma spettrale.
Mi piace pensare che queste due anime cosi diverse riescano a convivere dentro di me sia a livello umano che a livello artistico e che solo dall’unione e dalla convivenza delle due può uscire qualcosa che mi rappresenta a pieno e mi rende diverso dal resto”, così il rapper descrivere il proprio disco.