Ci sono avventure di una notte così intense che restano impresse nella mente anche a distanza di anni. Ciò che conta è proprio l’intensità e la passionalità di quella notte, il cui odore resta appiccicato addosso senza volerne sapere di andare via.
La stessa cosa è successa all’artista Michele Scotti, che ha scritto il brano intitolato “Tu, tu, tu” e interpretato dal cantante Piero Strada. Si tratta di un canzone un po’ trasgressiva, che racconta l’amore e il sesso con passione e intensità .
Possiamo definirla una canzone piuttosto personale poiché Michele, che ha scritto il brano, si è ispirato proprio ad una notte di passione che ha passato con una ragazza, una sorta di meteora che però è rimasta a lungo impressa nella sua mente.
“Tu, tu, tu” racconta proprio l’avventura di quella notte e, da un punto di vista musicale, si tratta di un brano rock, forse il genere che meglio degli altri sa incarnare la passionalità più sfrenata, ma con alcune costruzioni pop. Ad esempio, ha un animo pop il ritornello che ripete quasi in modo ossessivo “tu, tu, tu”, come a voler ribadire il ricordo martellante di una ragazza che arde di passione e che si fa fatica ad allontanare dalla propria mente.
Il pezzo è molto incisivo, a tratti anche aggressivo, un po’ come a voler sottolineare l’eccitazione selvaggia e ardente vissuta durante la relazione di una notte d’amore di fuoco. A livello di interpretazione, Piero ha lavorato con un timbro di voce particolarmente “graffiato”, per dare più intensità al brano e sottolineare gli aspetti passionali della narrazione.
“Un lato promettente ti ho visto tra la gente. Un abito scollato, io ne ho abusato. Vorrei la tua natura poi ognuno a casa sua. Fammi sentire caldo, stasera siamo in fallo” – queste sono le strofe trasgressive e per certi versi peccaminose dell’inizio della canzone, con i quali l’artista proietta l’ascoltatore in un’ambientazione di passione.
La narrazione dichiara piuttosto chiaramente quali sono le intenzioni del narratore: i destini dei due amanti si incroceranno solo per una folle notte di passione, poi ognuno per la sua strada. Potrebbe sembrare una lettura “cinica” e per versi materiale, ma in una strofa successiva l’artista canta: “E sei bellissima ammetto sento adesso che male fa. Prendo e metto l’elmetto, è normale che lo so già ? Non voglio niente di serio ci sono rimasto male già ”.
Queste strofe rivelano che il narratore, probabilmente, è già caduto nella rete di una “femme fatale” di cui si è innamorato, uscendo da quella storia con le ossa rotte e le cicatrici ancora visibili. Per evitare una nuova batosta questa volta preferisce concedersi una sola notte di passione, ma senza alcun coinvolgimento passionale.