Ognuno di noi, nel suo piccolo, combatte quotidianamente una sua battaglia. Proprio per questo motivo non dovremmo mai giudicare una persona, soprattutto se non conosciamo la sua storia, né tanto meno dobbiamo negare l’aiuto a qualcuno solo perché non ce l’ha chiesto.
Per sommi capi questi sono i messaggi che si celano in “Un mazzo di respiri”, il singolo di TAU 153, artista indipendente che ha combattuto e vinto una battaglia molto difficile e spinosa, quella contro la depressione.
Prima di arrivare al significato della canzone però conosciamo meglio il percorso umano e artistico di TAU 153, che iniziò a flirtare con la musica ad appena 5 anni, quando si innamorò di una fisarmonica giocattolo ad una festa patronale. I nonni, che oggi non ci sono più, gli trasmisero la passione per la musica e quindi iniziò a studiare fisarmonica.
A 13 anni interruppe gli studi, ma la passione per la musica rimase intatta e infatti continuò ad ascoltare ogni tipo di genere musicale. TAU 153 ha sempre cercato di tirare fuori le emozioni dalle canzoni e a 18 anni comprò una chitarra acustica, riuscendo ad imparare da autodidatta una decina di accordi. La carriera musicale di TAU 153 subì una brusca frenata a causa della depressione e degli attacchi di panico.
La vita però continuava e così, dopo essersi sposato, ha avuto anche un figlio. Circa un anno fa decise di andare in analisi, che lo aiutò a superare molti dei problemi legati alla depressione. Superati questi problemi si sbloccò anche come artista e infatti oggi ha lanciato 5 singoli che mixano diversi generi.
Ed eccoci dunque a “Un mazzo di respiri”, un brano dove TAU 153 vuole raccontare e condividere col mondo l’inferno che ha attraversato, chiamato depressione. La canzone parla di depressione e di tutto ciò ad essa collegata, come i sensi di colpa per i giorni perduti e buttati via e gli attacchi di panico.
Con questa canzone il musicista ha voluto sensibilizzare su questa patologia che è sì nota, ma della quale se ne parla ancora troppo poco. I demoni interni partoriti dalla depressione vengono spesso sminuiti, ma possono letteralmente distruggere la vita. I comportamenti e gli atteggiamento di una persona possono essere figli di un malore interno, proprio per questo motivo è sbagliato giudicare qualcuno senza conoscere il suo percorso.
La canzone è anche un invito a chiedere aiuto quando ne abbiamo bisogno e a non chiudersi in se stessi. Anche quando abbiamo bisogno di un supporto magari restiamo in silenzio e quasi nessuno riesce a leggere negli occhi la nostra sofferenza. Questo è però anche un brano di resilienza, poiché ci racconta che uscire dal tunnel è possibile e il primo passo per superare un problema è parlarne.
Magari rimarranno le crepe e le cicatrici, ma ci serviranno da monito per tenere sempre a mente il percorso fatto. A volte basta trovare una persona che semplicemente ci ascolti, anche solo per sfogarci. Guardare avanti è fondamentale, ma guardarsi dentro è d’obbligo: questo è il messaggio finale di TAU 153, che invita a non voltarsi mai dall’altra parte se notiamo una persona in difficoltà.